maggio 12, 2016

Da Spunda

Gigi Biolcati Da spunda

Da Spunda è il titolo del mio ultimo album, il mio primo progetto SOLO che in dialetto piemontese significa “di sponda”.

Così come nel gioco del biliardo, fare gioco di sponda significa sfruttare l’effetto di deviazione o respinta prodotto da un urto, il mio lavoro è il tentativo di usare le difficoltà della vita trasformandole in opportunità per migliorarsi e rinnovarsi.
Scrivere le musiche e soprattutto i testi della maggior parte dei brani mi ha fatto scoprire aspetti e sfumature della mia personalità che, a mano a mano, sono diventate più evidenti, più forti, più insopportabili ma che alla fine si sono combinati e riappacificati.

Le atmosfere delle canzoni abbracciano tutte le esperienze musicali dei miei quasi quarant’anni di attività ed i testi sono per la maggior parte autobiografici e in dialetto Santhiatese.

Un linguaggio di difficile comprensione ma ritmico e ricco di saggezza popolare nei modi di dire.

Liberazione, sfogo e necessità di mostrarmi per quello che sono, nudo e senza vergogna.

Parlo di paure, speranza, soluzioni, rapporti affettivi e ho voluto inserire tra i brani una specie di gioco di piedi, mani e gambe nato da una esperienza didattica di body percussion con una classe di bambini della prima elementare e sviluppata nei workshop e negli incontri con i gruppi-Alzheimer.

Ho utilizzato percussioni, voce, una cassetta di legno suonata a piedi nudi e da me battezzata Fast-Foot, una chitarra costruita con materiali di recupero e percossa da una bacchetta del ristorante cinese (Sai-nen), sintetizzatori, kalimba, il mio corpo, piano elettrico, chitarra classica ed oggetti vari (vassoi metallici, damigiane, giocattoli).

Alcuni brani sono registrati con una filosofia “live”, altri con sovraincisioni e con la partecipazione di tre artisti miei conterranei ma soprattutto tre grandi amici.

Tre ciliegine sulla torta.

I brani

      Al santè - Gigi Biolcati
Il sentiero, il cammino della nostra vita che, come spesso accade, è sconnesso e difficoltoso. Ci sono buche e ci si può impantanare. Sono nato tra le risaie vercellesi, una zona un po’ depressa che però, con una buona dose di fantasia, ispirato dal blues dei canti delle mondine e dalla moltitudine di zanzare, mi porta dritto nel delta della Luisiana… ma senza il rischio di essere azzannato dai coccodrilli. Un bel vantaggio.

      Gossip immobiliare - Gigi Biolcati
 Una mattina, al mercato del paese, sentii due persone spettegolare su ci avesse comprato una certa casa. Mi colpì una frase che non ha nulla da invidiare ai fraseggi musicali delle tabla indiane: dimi chi ca lè ca la catà cula cà là ca la cule culone là.

      Fiorin Fiorello - Gigi Biolcati
(Mascheroni, Mendes 1939)
In questo lavoro, fondamentalmente composto da brani inediti, ho inserito Fiorin Fiorello per queste ragioni:
a) L’ho dedicato a mio padre che si chiamava Fioravante che veniva chiamato amorevolmente da tutti Fiore o Fiorin Fiorello e guarda caso, era nato nel ’39.
b) ho iniziato a suonare il tamburo accompagnando le majorettes del paese e la Banda Musicale Cittadina di Santhià. Durante una sorta di Jam session dopo una sfilata, i fiati avevano intonato Fiorin Fiorello ed io li stavo accompagnando con una bacchetta sulla pelle del mio tamburo rosso e con l’altra sul cerchio metallico a mò di piatto. Ero diventato un batterista… e stavo bene! Questa immagine nella mia mente è una fotografia che non si è mai sbiadita.
c) Vidi il mio Maestro Enrico Lucchini, divertirsi, felice come un bambino, nel suonare Fiorin Fiorello con un quartetto Jazz.
d) Ma forse il motivo principale per cui ho registrato questa cover e che, mentre mi esercitavo per imparate il testo, ogni volta che arrivavo a : “ma quando tu sei con me, io son felice perché” quella frase o quelle note, toccavano puntualmente qualcosa nel mio profondo.

      Gina - Gigi Biolcati
 Dieci anni fa, qualche tempo dopo la morte di mia madre, iniziai a scrivere un testo ispirato a lei. Nel giro di qualche minuto scrissi quasi tre strofe e il ritornello.
In realtà ci vollero altri nove anni per completare quelle ultime due righe, sentire mia madre nel cuore, provare il dolore per la sua morte e finalmente piangere tutte quelle lacrime che da troppo tempo aspettavano di uscire.

      Giobi di Capusin - Gigi Biolcati
 (tradizionale)
Motivo popolare vercellese. Un blues della risaia che racconta delle problematiche e del fallimento di un matrimonio in una ambientazione sonora decisamente afro. Un pezzo tradizionale stupefacentemente autobiografico.

      Serenada - Gigi Biolcati
 Una serenata alla finestra di SKYPE per la mia bella che vive a mille chilometri di distanza. La donna che mi ha sciolto il cuore.

      Musica - Gigi Biolcati
 Un pezzo che parla più in generale dell’ amore, delle passioni, delle vocazioni e che nel suo piccolo, vuole andare oltre le differenze, anche culturali e religiose, pretesto di tanti inutili conflitti.
Piergiorgio Miotto al trombino.

Quiete
A volte non trovo le parole per esprimere un emozione e allora lascio che sia la musica a parlare. Lo dice anche Benigni.

      Da Spunda - Gigi Biolcati
 Una melodia che è arrivata all’ improvviso durante un viaggio, nella tratta Genova- Santhià. Il testo pensato tra Santhià e Genova, e scritto nell’area di servizio vicino a Recco. Un’accesa discussione tra me e me in una atmosfera tecno-sciamanica.
Come scritto sopra: così come nel gioco del biliardo, fare gioco di sponda significa sfruttare l’effetto di deviazione o respinta prodotto da un urto, per me significa trasformare le difficoltà della vita in opportunità di miglioramento e rinnovamento.

      Piede piede mano - Gigi Biolcati
 Un gioco di Body Percussion nato con bambini di una prima elementare e sviluppato nei workshop e gruppi Alzheimer
Cameo di Roberto Amadè voce

      L'amour - Gigi Biolcati
 Una piccola riflessione sull’ amore in cui mi sono tornate in mente le parole di mia nonna che diceva: “Se l’ amore c’è… la gamba tira il pè…”
Nella loro semplicità dicono tutto o, almeno l’unica cosa certa in amore.
La gamba porta il piede a fare il passo.
Quando c’è l’amore, c’è la forza di fare un altro passo, di andare avanti, di crederci ancora.
Loredana Guarneri al violoncello

Qualche momento live: